VISITATORI

giovedì 5 maggio 2011

DOMENICA 8 MAGGIO 2011 STADIO GRANILLO ORE 12:30: REGGINA - AS VARESE 1910



Quella di domenica sarà una partita importantissima in chiave play off, per il Varese dirà se veramente avremo delle chances ad aspirare al 3° posto in classifica, terzo posto che in chiave play off vale molto, e la Reggina dovrà consolidare la sua permanenza in zona play off anche in vista del recupero del match di Bergamo con l'Albinoleffe che la vede per il momento soccombere per una rete a zero con 75 minuti ancora da giocare. Un pareggio sarebbe auspicabile.

18 commenti:

Anonimo ha detto...

Un bel pari davanti ad uno spaghettone alle vongole innaffiato con un fresco vermentino di Bolgheri...ed a seguire un bel chinotto.

Anonimo ha detto...

dove la fanno vedere? dove andate ad abbuffarvi?

cb

Anonimo ha detto...

Fain lo stemma é microscopico

fain@ ha detto...

eccheccazzo...adesso te ne passo un altro...
caffeborghetti e' tutto microscopico per te..

Anonimo ha detto...

IMPORTANTISSIMO NON PERDERE CON I CALAFRICI!!!

Anonimo ha detto...

EEHHH Caffèborghetti notoriamente è super dotato....

Anonimo ha detto...

«Cassano e Balotelli? Saranno anche grandi calciatori, ma a me non hanno lasciato niente. Meglio Zanetti dell'Inter. I ragazzi devono avere, come modelli, sportivi che umanamente esprimano valori morali e sani principi. Basta con l'emulazione di creste, orecchini, tatuaggi, braccialetti e cappellini». Parola di Beppe Sannino, il mister del Varese, che è intervenuto ieri alla scuola media salesiana Maroni per un incontro sullo sport. I ragazzi sono completamente andati in visibilio per la sua presenza. Non lo volevano più lasciare andare via. Gli hanno chiesto autografi sulle braccia e sui quaderni. Si è parlato di valori, tenacia, preparazione sportiva e senso di appartenenza. «Bisogna sempre fare meglio, solo così si ottengono i risultati» ha detto Simone Banfi, giocatore ed allenatore dell'under 16 del Rugby Varese. Non esistono grandi vittorie senza grandi rinunce, così come non esistono grandi uomini senza sani principi. «Per il basket ho sacrificato l'università e le uscite al sabato sera ? ha detto Giacomo Galanda, cestista della pallacanestro Varese ? ma non ho rinunciato ai miei amici e ai valori».
Si è poi parlato di progetti per la città, dallo stadio di Masnago alla cittadella del Rugby di San Fermo. «Se si andasse in serie A, io vorrei che lo stadio rimanesse così, vissuto dalle persone, con la pista di atletica e il circuito di ciclismo - ha detto Sannino ? Servirebbe qualche lavoro di restauro per facilitare l'ingresso ai disabili. L'importante è il pubblico e l'uso che si fa dello stadio, per il resto ?chissene?. La nostra soddisfazione più grossa è essere tornati tra di voi, di aver fatto tornare i tifosi allo stadio». Per quanto riguarda la cittadella del rugby, Stefano Malerba, presidente dell'associazione sportiva dilettantistica Rugby Varese, ha dichiarato: «Siamo in fase di definizione, con il comune, della convenzione. Successivamente bisogna attivare il credito sportivo. Presumibilmente i lavori incominceranno per la fine dell'anno. Verranno realizzati due campi da gioco, di cui uno più piccolo in sintetico utilizzabile dalla scuola. Ci sarà anche una club house, la palestra e vari servizi».
Presenti all'incontro, tra gli altri, anche il centrocampista del Varese Alessandro Frara e Massimo Ferraiuolo, team manager della Cimberio Varese che, volendo dare un consiglio di vita ai ragazzi, ha detto, «quando una persona fa il lavoro che gli piace, fatica a chiamarlo lavoro. Un traguardo che si ottiene credendoci». E scusate se è poco come consiglio di vita.

Anonimo ha detto...

vareseMezza Italia vorrebbe smontare la favola più bella del calcio, rubandole i pezzi insostituibili partendo dal creatore, Luca Sogliano (magari fosse solo il Bologna, esiste ben altro pressing via mare). Se la città, terza in B (è successo solo nell'82, negli ultimi 36 anni), vuole coronare un'avventura da libri di storia, passando dall'ultimo posto della C2 alla A con tre promozioni consecutive - cinque in sette anni - deve giocare tutte le carte che ha. Noi ci proviamo.
Visto che l'esempio deve venire dall'alto (finora è sempre arrivato dal basso, con i micidiali 6000 di Masnago: si partiva da una media di 1300), ci rivolgiamo ai candidati al consiglio comunale e alla carica di sindaco. A proposito dell'impresa e di strutture, campi, serie B (o A) stanno dicendo cose poco concrete, trite o ritrite. E allora ecco per loro alcuni punti da sottoscrivere prima delle elezioni. Chi lo farà, non si macchierà di avere lasciato passare l'occasione più grande nella vita sportiva di Varese dai tempi degli scudetti del basket e di Borghi.
1) Il boom e il futuro del Varese, oltre al legame col territorio, si misura dai 295 tesserati alla Scuola Calcio di Caccianiga (record della B e di mezza A): vanno dai sette anni ai dodici, si arrangiano con turni stakanovisti tra campetto sintetico e Valle Olona. La soluzione è un centro con almeno tre campi: diteci dove, come e quando costruirli.
2) Roberto Bof e Marco Caccianiga sono due maestri legati allo sport disabili e dei bambini, ma non a caso anche al Varese, che la città non ha mai avuto a tali livelli di sensibilità, competenza, passione. Meriterebbero di essere assessore allo sport a vita, ma non lo vogliono né lo chiedono perché si esaltano nel bisogno che hanno gli altri di loro, e loro degli altri. Chiedere loro un parere, e ascoltarlo, sarebbe un atto d'umiltà e umanità necessario, oltre che dovuto.
3) Anche la prima squadra e la Primavera in lotta per lo scudetto (più tutte le giovanili), girano mezza provincia pietendo un campetto. Serve un centro sportivo: chiamate Sogliano o Rosati e dite come, dove e quando realizzarlo.
4) Grandi nomi legati a filo doppio col territorio come Parah, Yamamay, MC-Carnaghi, Aermacchi e Agusta (cioè Finmeccanica con manager varesini), Whirlpool e altri ancora in qualunque provincia comparirebbero sulla maglia che la rappresenta in Italia: impegnatevi a convincerli, voi che potete.
5) Esiste un centro sportivo a Solbiate Arno invidiato anche da Milan e Inter: fate da tramite tra il sindaco locale e il Varese - che può costruire una squadra capace di riportare la Solbiatese almeno in serie D - perché i biancorossi trovino una casa dove c'è già, abbracciando con il loro sogno tutta la provincia.
6) La A vuole dire accogliere 5000 napoletani e romanisti, 10000 milanisti, juventini e interisti con la città su tutti i giornali e le Tv. Traduzione: un indotto pari a cento Mondiali di ciclismo. Unitevi e parlatevi, facendo lo stesso con imprenditori, dirigenti (anche delle partecipate) e banche perché tutti possano andare in serie A. Altrimenti non succederà più, nemmeno a voi.

Anonimo ha detto...

LO STADIO DI REGGIO SARA' UN'INFERNO!!!!
il Varese dà il meglio di sé proprio quando danza nella bolgia (Torino, Bergamo), mentre si rabbonisce nel deserto (Piacenza, Albinoleffe). Per una squadra da battaglia non c'è niente di più stimolante di un campo rovente: Granillo, arriviamo.
E VI SPACCHIAMO IL CULO

ORA E SEMPRE MAGICO VARESE

Anonimo ha detto...

in quanti vanno in calafrica saudita?

Anonimo ha detto...

cazzo la tensione inizia a SALIRE..gaga..

Anonimo ha detto...

la battaglia di reggioccalabbbbria e una sicura vittoria

vincere e vinceremo

cb

Anonimo ha detto...

saranno 60-70 al massimo che vanno giù comunque 50 sicuri...mi raccomando prima di partire tutte le vaccinazioni necessarie eh!!!

Anonimo ha detto...

ottima sconfitta del pescara con superpapera del loro gran merdoso portiere.

del resto i play off con il livorno nn sarebbero male....

cb

Anonimo ha detto...

pareggio volevi e pareggio hai avuto.
Comunque è così che si arriva al traguardo. Senza perdere.

Anonimo ha detto...

niente di peggio che veder sfumare la vittoria

rimane un pò di amaro in bocca
anche tanto

Anonimo ha detto...

È un Sannino che guarda avanti quello che parla ai microfoni di Sky nel dopopartita di Reggina-Varese.
Il mister del Varese incassa un punto ottimo per i playoff e lancia la volata per la miglior posizione possibile.
«Guardo la classifica perché l’abbiamo mossa anche oggi - spiega il tecnico - Ma non fatemi fare calcoli su chi incontreremo ai playoff: ci aspettano tre partite e voglio andare a cercare quei punti che ci permetteranno di conquistare la miglior posizione possibile. Per noi qualificarci agli spareggi promozione è una cosa di straordinaria importanza: ricordiamoci che siamo partiti per centrare la salvezza e invece siamo vicinissimi a un traguardo eccezionale per la società, per i suoi tifosi e, permettetemelo, anche per i miei ragazzi».
Quando gli viene chiesto il motivo dello "spegnimento" avvenuto dopo il vantaggio, Sannino spiega: «Bisogna capire che certi giocatori non stavano troppo bene, e infatti i tre cambi sono stati fatti per via di alcuni acciacchi a Neto, Lucas (Correa ndr) e Corti. Avremmo dovuto gestirla meglio, questo è vero, ma il punto oggi ci può stare: l’importante è non perderla, quando non si riesce a vincerla».
Sulla possibilità di tornare al "Granillo" per i playoff, Sannino è tagliente: «Dovesse accadere, mi auguro solo che si giochi in un altro orario, non certo per il caldo di cui non mi importa niente. Lo dico per i tifosi, perché alle 12,30 si vedono troppi vuoti sugli spalti».
Infine Sannino fa una considerazione sulla tendenza a pareggiare del Varese, giunto al sesto "segno X" in trasferta. «Pareggiamo tanto, ma siamo anche la squadra più regolare, quella che ha tenuto un cammino più simile tra andata e ritorno. Ora come detto prima ci restano tre partite: facciamo subito il passo definitivo per i playoff e poi vediamo in che posizione saremo. Mi piace però sottolineare che la lotta per qualificarsi è sempre molto viva e avvincente».

Anonimo ha detto...

Zappino 7 - Se c'è uno che prova a evitare il pareggio è proprio il portiere italo-brasiliano: guizzante nel primo tempo sull'inzuccata di Campagnacci, provvidenziale nella ripresa su Bonazzoli, sicuro anche sulle uscite che non solo la sua specialità.

Pisano 5 - Uno dei peggiori Eros della stagione, quello visto al "Granillo". Non si propone mai in avanti, non è arrembante in difesa. E a un certo punto sfodera un retropassaggio da terza categoria che non gli appartiene.

Pesoli 5 - Si presenta per quello che è, uno dei migliori centrali del campionato, anticipando Bonazzoli e sventando un gol quasi certo. Anche per questo è incomprensibile il suo secondo tempo, compresa l'azione del gol di Zizzari che lo coglie imbranato e piantato per terra.

Dos Santos 5 - Idem come sopra: finché si gioca a calcio dà una mano a Pesoli nel contenere un attacco molto pericoloso, poi lascia porte spalancate agli avversari davanti ai guantoni di Zappino.

Pugliese 5,5 - Si prende spesso i rimbrotti di Sannino ma tutto sommato dimostra una certa intraprendenza, senza soffrire troppo sulla sua fascia. Salterà il Modena per un cartellino evitabile.

Carrozza 5,5 - La corsa c'è, la concretezza meno. Lo schieramento di Atzori prevede che l'esterno di centrocampo ripieghi verso la difesa, così su Carrozza arriva puntuale il raddoppio che non gli lascia spazi.

Frara 6,5 (nella foto) - Dà "ordine e disciplina" come nella canzone di Vasco, ma quando è il caso estrae anche il colpo di fantasia e dà - di prima intenzione - a Ebagua la palla che il centravanti trasforma nel gol del vantaggio.

Corti 6,5 - Fatelo pure giocare sotto il sole del mezzogiorno calabrese, lui risponderà sempre alla stessa maniera. Correndo, fermando gli avversari, lanciando i compagni e via dicendo. Tutto quello che c'è nel manuale del bravo mediano.
(Osuji 4,5 - Uno così dovrebbe entrare e provare a spaccare il mondo. Invece nei primi 2' in campo fa due cose da bollino rosso).

Correa 6 - Corre poco, a dispetto del nome, ma ha il pregio di mettere il pallone dove vuole quando può calciare da fermo, come in occasione del colpo di testa che Ebagua "telefona" a Puggioni. E nella prima parte di gara prova anche a fare da interditore.
(Concas 5 - Entra per dare qualcosa in più del compagno: missione fallita).

Ebagua 6,5 - Inizialmente nervoso e poi ben controllato, sbaglia anche due palloni piuttosto facili, ma al terzo tentativo infila in rete il decimo gol del suo campionato. Nel bene e nel male, il suo contributo c'è sempre.

Neto Pereira 5,5 - Un paio di spunti e lo scatto che porta al cartellino rosso per Adejo. Però il vero Neto non è questo.
(De Luca 5,5 - Lasciato a viacchiare in mezzo all'area amaranto, senza munizioni e senza rifornimenti. Che poteva fare?)